Nel seguito trovate due video dell’insegnante Roberta Munarini, che racconta come si possono utilizzare i materiali di PerContare e con quale approccio didattico.

Ascoltare

In questi anni ho capito che quando si ascoltano le risposte delle bambine e dei bambini è importante cercare di trattenersi dal dare immediatamente feedback del tipo: “Bene!”; “Brava!”; “Esatto!” ma “morderci la lingua”, aspettare e porci in ascolto davvero, senza correggere. Questo ci aiuta anche a gestire l’eventuale errore, infatti, abituarsi a chiedere sempre il perché di ogni risposta motivandolo, non solo quando la risposta è scorretta, ma sempre, o il più possibile, ci permette di capire il loro ragionamento. Quindi se dovessi provare a fare sintesi di questo aspetto direi che ascoltare i bambini, capire i loro ragionamenti, non accontentarsi solo della risposta corretta è un elemento fondamentale. Non sempre, infatti, la risposta corretta è un indicatore che quella bambina, quel bambino abbia capito tutto. Ricordiamoci, quindi di chiedere sempre i “perché?”.

Errore

Anche in un’ottica di valutazione formativa, l’errore ricopre un’enorme importanza. Lavorando in modalità laboratoriale e con attività a risposta aperta, le bambine e i bambini devono abituarsi a condividere il proprio ragionamento e a riflettere sulle risposte che danno e su quelle che ascoltano accogliendole senza cercare immediatamente la correttezza, o meno, della risposta. È consigliabile, quindi, dare un feedback sulla correttezza solo dopo l’esplorazione, la scoperta e l’eventuale formalizzazione. Naturalmente ci aspettiamo che siano le bambine ed i bambini stessi a lavorare sul loro errore favorendo processi di autocorrezione e autovalutazione.

Tempi lunghi

Una cosa che mi ha colpito di questo percorso e su cui ho riflettuto molto è stata la gestione del tempo. Per costruire significati matematici stabili ci vogliono tempi lunghi. Dobbiamo permettere alle bambine ed ai bambini di ritornare in tempi e modi differenti sugli stessi argomenti, sia per consolidare, sia per approfondire. Solo così, per quello che ho potuto sperimentare, si genera apprendimento profondo. Per questo motivo, per esempio, preferisco assegnare esercizi su contenuti diversi e senza dire ai bambini quali sono gli argomenti di riferimento, per evitare l’effetto “apprendimento per compartimenti stagni”.